Insonnia: 3 motivi psicologici per cui non riesci a dormire e come superarla.

A tutti è capitato di non riuscire a dormire una notte. I pensieri si susseguono, il tempo passa, le lancette corrono ma il sonno non arriva. Centinaia di motivi possono spiegare il motivo di una notte insonne: euforia o paura, gioia o ansia, preoccupazione, la caffeina… Ma quando l’insonnia persiste una notte dopo l’altra, la situazione può diventare decisamente fastidiosa e dolorosa. L’insonnia è un disturbo molto debilitante a livello fisico e mentale. Ma quali possono essere le cause dell’insonnia? E come affrontare il problema?

Che cos’è l’insonnia?

L’insonnia è un disturbo che impedisce un ciclo regolare e completo del sonno. Una persona che soffre di insonnia può avere difficoltà ad addormentarsi o accusare un sonno molto leggero, che lo porta a svegliarsi più volte e gli impedisce di sentirsi riposato al risveglio.

L’insonnia dal medico

Spesso chi soffre di insonnia, per prima cosa si rivolge al medico curante. A lui spetterà valutare la situazione e decidere come intervenire. Il medico può prescrivere dei sonniferi o degli ansiolitici per provare ad indurre un sonno profondo. Un altra soluzione è la melatonina che ha la funzione di ristabilire la regolarità del sonno. Per la mia esperienza come psicoterapeuta e come farmacista, l’Ansiolin è uno dei migliori farmaci per favorire il sonno quando ci sono problemi a dormire. L’Ansiolin è un ansiolitico appartenente alla famiglia delle benzodiazepine. E’ quindi necessaria la prescrizione di un medico.

Gli effetti di troppe notti insonni

Il sonno gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Gli studi scientifici non sono ancora riusciti a definire tutte le funzioni che il dormire svolge. Sappiamo che il sonno è coinvolto nella memorizzazione delle informazioni, a livello dichiarativo e procedurale, sia nel sonno R.E.M. che in quello a onde lente. Mentre il sonno ( a differenza di quello che comunemente si crede) non ha un ruolo particolare nel riposo fisico, ha grande importanza per il riposo mentale. Persone che durante il giorno hanno svolto un lavoro che impegni le risorse cognitive, hanno bisogno di dormire di più di quelle che abbiano svolto un lavoro fisico.

3 motivi psicologici che possono impedirti di dormire

Dal mio punto di vista, i motivi psicologici che portano una persona a soffrire di insonnia possono essere sintetizzati così:

  1. Pensieri ossessivi
  2. Motivazioni inconsce
  3. Situazione esistenziale

Pensieri ossessivi:

Un elemento tipico delle notti insonne, sono i pensieri. Ha tutti è capitata l’esperienza di avere un pensiero molto forte e presente in testa che ci ha tenuti svegli. Oppure, un’altra esperienza comune a tutti, è questa: andiamo a coricarci, pronti a farci una bella dormita, e cosa succede? Iniziano a venirci in mente pensieri su pensieri, fantasie complicate che rispondono a situazioni reali o immaginarie. Questi episodi accadono a tutti noi, ma nei problemi di insonnia, i pensieri ossessivi, spesso si ripropongono notte dopo notte. A mio avviso i pensieri ossessivi sono il sintomo primo dell’insonnia. Possono essere scatenati da conflitti inconsci o da situazioni di vita che ci abbiano messo a dura prova. Il contenuto di questi pensieri è quindi variabile, ma è difficile per la persona, riuscire a distaccarsene. Spesso e volentieri questi pensieri, nell’insonnia, sono legati ai sensi di colpa. I sensi di colpa (consci o inconsci), in un momento silenzioso come la sera, dove la mente non viene distratta da stimoli esterni, vengono a tormentare le persone sia direttamente che indirettamente. Possiamo sentirci direttamente responsabili di qualcosa e ruminarci sopra, oppure, se inconsci, i sensi di colpa possono portarci ad essere turbati da pensieri ossessivi e ripetitivi.

Motivazioni inconsce:

A monte di un problema di insonnia persistente, spesso ci sono motivazioni inconsce. L’insonnia infatti può essere il risultato di un conflitto dentro di noi. Nella mia esperienza terapeutica, spesso l’inconscio è alla base di quelle fantasie ossessive che prendono così tanto il paziente e gli impediscono di dormire. La natura delle motivazioni inconsce non può essere generalizzato, ma dipende da persona a persona. Spesso sono legate a sensi di colpa. Questi sono alla base di molti problemi diversi di tipo psicologico. Nel caso dell’insonnia, i sensi di colpa portano i pensieri ossessivi di cui ho parlato prima. Ma l’insonnia, può anche essere una punizione: stare svegli ci impedisce di rilassarci e ci mette di fronte alla sofferenza di stare svegli e ruminare coi pensieri, punendoci per dei sensi di colpa inconsci che perpetuano questa dinamica

Motivazioni esistenziali

E’ chiaro che molto spesso il primo motivo dell’insonnia sono le situazioni in cui la persona si trova. Stress, ansia o turbamenti causati da problemi che affronta nella vita quotidiana. Licenziamenti, separazioni, fallimenti, sono tutti motivi che possono portare ad avere problemi ad addormentarsi. Si può dire che piove sempre sul bagnato, infatti l’insonnia che segue una situazione esistenziale difficile, può davvero mettere a dura prova chi ne soffre. Mentre chi è felice e soddisfatto della sua vita, generalmente ha anche il sonno facile e profondo. A livello biologico, lo stress prolunga porta a una disregolazione della produzione del cortisolo che ha poi ripercussioni su diversi sistemi tra cui il sonno.

Insonnia: come curarla

Uno dei primi passi per trattare l’insonnia è quello di provare a rilassarsi prima di andare a dormire. Camomille e tisane sicuramente non fanno male. Il medico di base può prescrivere dei farmaci se il problema persiste.

Ma qui assumiamo che questi rimedi non abbiano aiutato. Vediamo allora cosa si può fare.

  • Cercate di concentrarvi sul vostro stato d’animo quando siete nel letto: cosa sentite? Quali sono i pensieri che vi vengono in mente?
  • Cercate di identificare gli eventi avvenuti nel momento in cui l’insonnia ha cominciato a manifestarsi.

Questo può aiutare a individuare delle possibili cause che contribuiscono ad alimentare i problemi del sonno.

Quando è il caso di rivolgersi a uno psicoterapeuta?

Quando il problema persiste e i rimedi naturali e farmacologici non sembrano essere di aiuto, uno psicoterapeuta può aiutarvi a comprendere la causa del disturbo. Dal punto di vista medico, può essere difficile identificare le cause dell’insonnia e questo può far sembrare grave il problema. Spesso in realtà, la situazione è meno grave di quanto si pensi e muove da cause psicologiche che per un medico è difficile comprendere e diagnosticare. Nella mia esperienza ho trattato diversi casi di insonnia. Ognuno di questi aveva alla base motivazioni diverse, a volte più inconsce, a volte dettate dallo stress causato dalla situazione esistenziale. Il supporto di uno psicoterapeuta permette di andare a capire da dove si origina il problema e di affrontarlo insieme al fine di superarlo e tornare a dormire sogni sereni.

Se hai problemi di insonnia o dubbi, puoi contattarmi. Risponderò il prima possibile


Dott. Antonio Malena, Psicologo e Psicoterapeuta a Roma Centocelle/Prenestina/Collatina

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