Perché mio figlio non mangia ?

Se nel piatto si nasconde un messaggio in codice

Capita a volte che i bambini abbiano un rifiuto persistente per il cibo: mangino poco, saltino i pasti, ecc.. Ciò costituisce spesso motivo di grave preoccupazione per le loro mamme le quali naturalmente, temono che i figli diventino gracili e indifesi e possano andare incontro a malattie. Tuttavia sono proprio tali ansie, a volte eccessive, che contrastano il bisogno di autonomia e indipendenza del bambino, che può sentirsi costretto a mangiare contro la propria volontà.

Se nel piatto si nasconde un messaggio in codice

L‘ansia della madre non fa, quindi, che rafforzare il rifiuto del cibo del bambino. In questi casi può essere di aiuto uno sforzo mirante a comprendere il conflitto che il bambino prova dentro di sé, di cui il rifiuto del cibo è solo un segnale. Ponendosi in relazione in modo diverso con lui, si potrà senz’altro aiutarlo; infatti, i bambini che rifiutano il cibo mandano spesso dei messaggi. Uno di questi è che sentono il bisogno di amore e ulteriore affetto materno. Essi si sentono rassicurati nel vedere che le loro mamme si preoccupano per loro.

Questi, sono in genere i bambini che hanno sofferto precedentemente a causa di intensi sentimenti di perdita o rifiuto, come nel caso in cui l’attenzione dei genitori sia stata spostata su un nuovo nato, oppure problemi o necessità familiari li hanno resi poco presenti o comunque presenti ma di fatto assenti (è il caso in cui i genitori litigano spesso o presi dai loro problemi non trasmettono al bambino quell’affetto di cui hanno bisogno prima ancora del cibo).

Se il bisogno di affetto o la percezione di essere rifiutati gioca una parte importante nel rifiuto del cibo, non bisogna comunque trascurare altri messaggi che il bambino invia come segni di protesta in risposta a un’eccessiva rigidità dei genitori: norme troppo severe da osservare fra un pasto e l’altro, insistenza sul consumo di alcuni cibi, eccessivo controllo nella cura e nella pulizia. Sono questi, atteggiamenti che si riflettono negativamente sul bambino facendogli vivere sentimenti di frustrazione. E’ sempre doloroso per una mamma trovarsi di fronte al difficile problema del bambino che rifiuta il cibo, vive degli stati d’animo sconvolgenti che non le consentono di affrontare il problema e di poter pervenirne a una soluzione. Come potrà allora capire il messaggio che le invia il suo bambino rifiutando il cibo? La mamma dovrà porsi alcune domande:

  • -manifesta forse il bambino il bisogno di trasgredire le regole che gli sono state imposte, in quanto le vive limitanti o percontrollanti?
  • -col suo atteggiamento vuole attirare su di sé l’attenzione dei genitori che sono poco presenti?
  • -non intende dividere l’affetto dei suoi genitori con un nuovo fratellino, né con altri fratelli o sorelle, verso i quali può esserci una situazione di rivalità inconscia?
  • -sente forse il bisogno di attirare l’attenzione della mamma, allontanandola dal padre, in modo di averla tutta per sé?
  • -Forse riceve messaggi contrastanti in quanto, mentre con le parole vengono approvate le sue richieste e il suo comportamento ciò però non trova riscontro nella realtà?
  • (in questo caso si instaura nel bambino una notevole perdita di fiducia e di stima in se stesso e può ricorrere al rifiuto del cibo per attirare presso di sé i genitori onde avere un’ulteriore prova di affetto che lo rassicuri)
  • -sono forse i continui litigi fra i genitori a farlo sentire rifiutato?

Sono questi i quesiti a cui dovrà trovare una risposta, perché essi corrispondono ad altrettante situazioni reali in cui può trovarsi il bambino quando è spinto a rifiutare il cibo. Se potrà comprendere la motivazione e la protesta del figlio, mutare il comportamento, dopo la comprensione specifica, potrà senz’altro portare il bambino a mutare il suo atteggiamento verso il cibo e cercare di comprendere il messaggio specifico che, rifiutando il cibo, le invia il suo bambino. Solo allora potrà intervenire sul circolo vizioso che si è venuto a creare fra lei, il suo bambino e il cibo, interrompendolo.

-Tratto da “Il messaggero”

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